Imre Bukta

0

IMG_3935 IMG_3938

Mi perdonino i critici.

Budapest mi riserva una scoperta, la kunstalle di Budapest edificio un po’ neoclassico del 1896, ospita un artista di cui non avevo mai sentito il nome e nemmeno il cognome a dir la verità.

La scoperta è già all’ingresso dove vediamo un’installazione di una casa di campagna riprodotta in dimensioni scala quasi 1:1, al posto delle finestre delle video installazioni che celano la vita all’interno; un po’ di Garuttiana memoria ma con tutto un altro linguaggio, perchè butka parla di terra, di contadini, di quelle lotte quotidiane di emarginati. Bukta in un campo di mais  trova una ricerca sull’esistenzialismo ed in un campo di patate raccoglie la poesia del quotidiano.

Imre Butka in pittura ha un linguaggio inciso, un tratto colorato misteriosamente malinconico, una nostalgia malconcia, nelle installazioni è stupefacente, il modo dell’utilizzo dell’arte povera assolutamente contemporaneo, con una semplicità disarmante ci mostra gli interrogativi più profondi del nostro rapporto con la natura.

Una mostra che vale il viaggio e per chi non l’ha fatto eccovi due foto.

 

Lascia un Commento

*